Il personaggio può essere introdotto nel racconto in due modi fondamentali. L’autore può scegliere una presentazione diretta o una presentazione indiretta.
1) Presentazione diretta: Il personaggio viene presentato chiaramente e direttamente al lettore. Vi sono varie possibilità:
a) il personaggio si presenta da sé. L’esempio più semplice è dato da Paloma:
Io ho dodici anni, abito al numero 7 di rue de Grenelle in un appartamento da ricchi. I miei genitori sono ricchi, la mia famiglia è ricca e di conseguenza mia sorella e io siamo virtualmente ricche.
b) il personaggio può essere presentato da un altro personaggio, che lo rappresenta dal proprio punto di vista, cioè raccontando ciò che “vede” lui. Qui vediamo ad esempio come Griet presenta ai lettori il pittore Vermeer.
L’uomo mi osservava, gli occhi grigi come il mare. Aveva un volto lungo e spigoloso, un’espressione ferma, in contrasto con quella della moglie, che guizzava come la fiammella di una candela. Non aveva né barba né baffi, il che mi piaceva perché gli dava un aspetto lindo. Sotto al mantello nero indossava una camicia bianca con un elegante colletto di pizzo. Portava il cappello calcato sui capelli, che erano rossi come i mattoni bagnati dalla pioggia.
c) il personaggio viene presentato dal narratore attraverso un ritratto sia fisico che psicologico:
Padre Arena, assistito dal giovane parroco, si stava vestendo per officiare il funerale della sacrestia della chiesa di cui era stato prevosto per molti anni. Da quando era andato in pensione, aveva quasi dimenticato di essere un prete e viveva serenamente nella casetta di campagna del figlioccio, accudendo all’orto e coltivando il giardinetto davanti casa. Faceva in pratica il contadino…
d) il personaggio viene presentato contemporaneamente sia dal narratore, sia attraverso il giudizio di altri personaggi, sia attraverso i suoi stessi pensieri. Tecnica molto più difficile; segnala la bravura di una autore ed è tipica del romanzo moderno. Osservate con quale maestria Mc Ewan introduce nelle prime pagine le caratteristiche psicologiche e fisiche della protagonista Briony.
La signora Tallis lesse le sette pagine delle “Disavventure di Arabella” in camera sua, seduta alla toeletta, con un braccio dell’autrice sulla spalla per tutta la durata della lettura. Briony scrutava il viso della madre per non lasciarsi sfuggire il passaggio fugace di un’emozione, ed Emily Tallis stette al gioco producendosi in espressioni di allarme, risatine di gioia e, alla fine, in sorrisi riconoscenti e avveduti cenni di assenso. Prese la figlia tra le braccia, se la sedette in grembo, – ah le tornava alla mente il bel corpicino caldo di quando era piccola, non ancora perduto, non del tutto – e definì la sua commedia “incantevole”…
Briony era una di quelle bambine possedute dal desiderio che al mondo fosse tutto assolutamente perfetto.
A giudicare dalle apparenze, Arabella, che aveva i capelli scuri come quelli di Briony, ben difficilmente avrebbe potuto essere il frutto di genitori lentigginosi… Come avrebbe potuto spiegare che Arabella non aveva le lentiggini?Che era pallidissima ed aveva i capelli scuri e gli stessi pensieri di Briony.
2) L’altra possibilità consiste nella presentazione indiretta. Con questa tecnica, lo scrittore in realtà non presenta veramente il personaggio, ma lascia che sia il lettore, nel corso del libro, a formarsi un’immagine del personaggio. Quindi lo scrittore si limita a descrivere il suo comportamento, o ne riporta alcuni pensieri, o lo tratteggia descrivendone i rapporti con gli altri personaggi.
In pratica, questo modo di presentare e caratterizzare un personaggio si svolge per tutta la durata del libro. Ad esempio, ne “La mennulara”, il personaggio principale non compare veramente nel libro, in quanto è morto, visto che li libro si apre con il suo funerale: quindi per tutto il libro il lettore è portato a ricostruire le “vere” caratteristiche del personaggio, basandosi sui ricordi e le testimonianze degli altri personaggi.
Piccola classifica di gradimento del gruppo di lettura
1) Ian Mc Ewan – Espiazione – voto 8
2) Muriel Barbery – L’eleganza del riccio – 7, 78
3) Mark Haddon – Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – 7,39
4) Tracy Chevalier – La ragazza con l’orecchino di perla – 7,38
5) Simonetta Agnello Hornby – La Mennulara – 6,9
6) Dai Sijie – Balzac e la Piccola Sarta cinese – 6,8
7) Gabriel Garcia Marquez – Cronaca di una morte annunciata- 6,42
Per concludere, questa volta vi voglio indicare alcune raccolte di racconti, in quanto uno dei diritti del lettore, secondo Daniel Pennac, è quello di spizzicare…
E’ la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo. Alcuni libri si prestano meglio di altri allo spizzicare, fatti come sono di testi brevi e separati: le opere complete di Alphonse Allais o di Woody Allen, i racconti di Kafka o di Saki, i Papiers collès di Gorge Perros, il buon vecchio La Rochefoucauld, e la maggior parte dei poeti…
Detto questo, si può benissimo aprire a casaccio Proust, Shakespeare o la Corrispondenza di Raymond Chandler e spizzicare qua e là, senza correre alcun rischio di rimanere delusi.
Quando non si ha né il tempo né i mezzi per concedersi una settimana a Venezia, perché negarsi il diritto di passarvi cinque minuti?
Guy de Maupassant – Racconti e novelle
Franz Kafka – Racconti
Ernest Hemingway – I 49 racconti
Luigi Pirandello – Novelle per un anno
Boccaccio – Il Decamerone
Dino Buzzati – La boutique del mistero
Italo Calvino – Ultimo venne il corvo; Gli amori difficili; Palomar
Milan Kundera – Gli amori ridicoli
Alice Munro – In fuga
Katherine Mansfield – Tutti I racconti
Mavis Gallant – Al di là del ponte e altri racconti
Andrea Camilleri – Gli arancini di Montalbano
Luis Sepulveda – Le rose di Atacama
Edgar Allan Poe – Racconti
Raymond Carver – Di cosa parliamo quando parliamo d’amore